Mercoledì, 21 Giugno 2017 14:43

Il Fiano del Cilento

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Il Cilento,è una subregione montuosa della Campania in provincia di Salerno, nella zona meridionale della regione. La zona è limitata a nord dalla catena dei monti Alburni e a est dal Vallo di Diano. Si fa derivare il nome da “cis Alentum” ("al di qua dell'Alento"), anche se il fiume non ne segna più il confine. E’ una zona molto ampia che attraversa numerosi comuni della costa e dell'entroterra, da Agropoli (roccaforte dei pirati saraceni), a Sapri e poi ancora verso l'interno, al confine con la Basilicata.

La viticoltura nel Cilento affonda le sue radici, come in tutto il Meridione d’Italia, nell’antica tradizione ellenica. Nel corso dei secoli la coltivazione della vite nel Cilento si è sviluppata costantemente ed intensamente su tutto il territorio. Nella metà del XIX secolo i vitigni più diffusi erano aglianico, guarnaccia, piedirosso, mangiaguerra, malvasia e santa sofia, una specie varietale autoctona cilentana spesso confusa con il Fiano. Il Fiano, invece, è stato impiantato per la prima volta nel Cilento, secondo l’enologo Alfonso Rotolo, all’inizio degli anni ’80, utilizzando barbatelle da marze provenienti dall’Istituto De Sanctis di Avellino. Mentre Vincenzo Polito, altro produttore storico della zona, fa risalire la presenza del Fiano sul territorio cilentano al 1970. Ma è dalla metà degli anni '90 che il Fiano inizia ad essere caratterizzante del vino bianco di questo territorio grazie alla forte spinta di produttori come de Conciliis, Luigi Maffini e, appunto, Alfonso Rotolo.

Ad oggi gli ettari vitati a Fiano, in tutto il Cilento, sono circa 70 per una produzione annua media di 300.000 bottiglie di fiano in purezza. Come già detto, il territorio è molto vasto e variegato e presenta caratteristiche pedo-climatiche molto diverse tra di loro, andando da paesi posti lungo la costiera a quelli interni posti su colline e montagne che arrivano a sfiorare i duemila metri. Anche dal punto di vista geologico il Cilento è molto vario presentando suoli costituiti dalle tipiche “rocce sedimentarie” denominate “Flysch del Cilento”, che hanno la loro massima diffusione in corrispondenza dei principali monti del Cilento occidentale e del bacino idrogeografico del fiume Alento, e dalle “rocce calcaree” che costituiscono i complessi montuosi interni (Alburno-Cervati) e meridionali (Monte Bulgheria, Monte Cocuzzo) del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano.

Il Fiano è un vitigno che ha un'ottima versatilità in termini di produzione e ben si è adattato al terroir cilentano. Infatti in questa zona sono emerse tante piccole produzioni di alta qualità. Per quanto concerne le caratteristiche organolettiche, a grandi linee possiamo dire che i vini ottenuti da uve fiano coltivate su suoli non vulcanici ed in ambienti decisamente più caldi, mostrano una certa propensione al floreale e alla frutta esotica. Così è anche per i “Fiani Cilentani”, vini di grande struttura, con un bouquet olfattivo variegato, e con note sapide caratterizzanti che li distinguono da qualsiasi altro Fiano. Nel prossimo appuntamento Wine Fitness, targato Enodegustatori Campanidedicato al Fiano del Cilento, attraverso l'assaggio di cinque vini prodotti da cinque diverse aziende, avremo la possibilità di farci un’idea più precisa circa le caratteristiche organolettiche di questi prodotti.

Per il momento vi saluto e vi lascio con questi bellissimi versi tratti dal sito dell’azienda Viticoltori de Conciliis. Buona lettura!

Il Cilento

Questa terra....

Inscritta tra i monti e il mare

talvolta trasale di luce

talvolta è intrisa d’ombra

 

s’inerpica su colline di macchia,

trame complicate di rocce indecifrabili,

e improvvisamente si apre al mare

nell’azzurro incontro con il cielo

 

L’occhio di chi arriva o di chi va via

volge alla meraviglia

talvolta all’inganno

mai alla noia…

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